Maremma, una terra aspra, scolpita dal vento dal
sole e dal mare, terra di malaria e di lotta contro le malsane paludi fino dai
lontani tempi degli Etruschi.
Lotta che ha creato questo ambiente unico grazie
alla bonifica iniziata dai Granduchi di Toscana nel XVIII secolo e terminata nel
primo dopoguerra, verde campagna esempio di armonizzazione tra natura e uomo.
Il cuore della zona si identifica con il parco
dell' Uccellina dove ancora si assapora la Maremma più vera, qui si possono
vedere ancora i canali di bonifica scavati dall'uomo, qui fauna e flora
esprimono al meglio il loro selvaggio splendore, si possono incontrare
cinghiali, caprioli, daini, tassi e volpi, ma soprattutto è facile seguire il
volo di anatre, folaghe e di rapaci quali poiane, gheppi o falchi pellegrini e
nella notte allocchi e barbagianni.
Simbolo di questa zona della Toscana sono i fieri
Butteri, mandriani di Maremma che ancora oggi si possono trovare verso la foce
dell' Ombrone, e vedere in azion e nella festa che ricorda la vittoria nella
singolare sfida che li vide opposti ai Cow-Boys del circo di Buffalo Bill e che
si svolge intorno alla metà di agosto.
Dal Parco si segue la costa a sud verso il Monte
Argentario isola mancata unita al continente da sottili strisce di terra che
delimitano la laguna di Orbetello e si arriva fino a Capalbio sul confine
Laziale, verso nord si trovano i borghi di Talamone prima e Castiglione della
Pescaia poi fino ad arrivare a Follonica, nell'interno si seguono le tracce
degli Etruschi verso le zone del tufo di Sorano Sovana e Pitigliano oppure ci si
bagna nelle acque sulfuree di Saturnia. |