Lasciata alle nostre spalle la città di L'Aquila procediamo verso est con un dubbio che attanaglia il gruppo al momento compatto, due infatti le possibilità di direzione da sfruttare in questa seconda parte della giornata: la prima, sicuramente più stimolante, prevede la risalita delle pendici del Gran Sasso seguendo la direttrice Santo Stefano di Sessanio/Rocca Calascio per tentare il passaggio a Campo Imperatore; la seconda invece si orienta sulla visita alle vicine Grotte di Stiffe da più parti consigliate.
Salita al Gran Sasso
Inizialmente la decisone presa è corale e tutto il gruppo procede spedito sulle appassionanti tortuosità che da Barisciano risalgono verso il castello di Lady Hawke (quella dell'omonimo film girato a Rocca Calascio), poi nei pressi di Santo Stefano di Sessanio in presenza di un vento estremamente fastidioso, a tratti pericoloso, decidiamo di non rischiare oltre sia dal punto di vista della incolumità sia da quello della esplorazione, non vogliamo trovarsi nella condizione di non poter raggiungere l'altopiano per poi non avere più tempo per vistare le grotte.
Io e Lady Hawke (la mia signora) quindi salutiamo il restante gruppo determinato nella risalita per poi invertire la direzione e ridiscendere verso valle, non prima però di aver scattato alcune foto al panorama circostante cercando a fatica di contrastare il forte vento che tenta in ogni modo di scaraventare a terra sia noi che la precariamente immobile Maia
PELTUINUM
Sulla strette stradine che si intrecciano verso le Grotte di Stiffe prevediamo una tappa al sito archeologico di Peltuinum evidenziato sulla nostra mappa, a causa di un vecchio cartello indicatore illeggibile se non praticamente inesistente siamo costretti a tornare indietro per riuscire a vedere la sterrata deviazione che porta al sito, ennesima conferma della limitazione data dal guardare troppo spesso solo in avanti..... le strade infatti dovrebbero poter essere percorse in entrambi i sensi per poterci rivelare tutti i loro segreti.
Terminiamo in modo relativamente veloce la visita alle rovine archeologiche, il tempo corre insensibile e le giornate in questo ultimi scorci d'inverno sono ancora brevi, di nuovo in sella raggiungiamo dopo pochi chilometri la biglietteria delle grotte, pagato il dovuto risaliamo veloci in sella alla nostra moto verso l'ingresso principale delle grotte dove, pochi minuti dopo, inizierà la visita guidata.
Uno dei più grandi vantaggi offerto da questo periodo dell'anno ai turisti che sono in grado di utilizzarne i giorni ai fini del viaggio è sicuramente quello della scarsa presenza umana nei luoghi ad alto richiamo turistico, come infatti si conferma la giovane ed appassionata guida nel periodo estivo il numero di persone vengono guidate all'interno delle grotte è di gran lunga superiore e fastidiosamente schiamazzante rispetto a quello decisamente ridotto e tranquillo che si appresta ad entrare nella buia cavità.
Grazie a questa ridotta presenza possiamo anche indugiare maggiormente nelle fotografie dedicate alla suggestiva manifestazione naturale normalmente consentite (senza l'utilizzo del flash) e solo ed esclusivamente quando la guida si ferma per le normali spiegazioni sulla storia e la conformazione delle grotte; Le nostre ripetute soste in questo caso vengono accolte con compiaciuto sorriso da parte della guida, purtroppo l'impedimento all'utilizzo del flash mette a dura prova la resa del sensore della mia reflex agli alti Iso necessari allo scatto in un ambiente poco illuminato come questo.
Le foto qui riportate non sono qualitativamente apprezzabili ma di certo sono sicuramente in grado di permettere a chi legge di comprendere la straordinaria bellezza di queste grotte, ancora attive dal punto di vista idrogeologico data dall'impetuosità del fiume che ancora vi scorre e che crea anche meravigliose cascate.
Terminiamo disfate compiaciuti del nostro viaggio interno delle grotte indugiando di nuovo davanti alla grande cascata principale, ammaliati ed incuranti delle goccioline di acqua che maliziosamente si depositano sui nostri capelli e velocemente li rendono completamente fradici, una condizione questa certamente poco apprezzabile da chi si appresta a percorrere il tragitto di ritorno verso il proprio agriturismo in una fredda sera invernale in sella alla propria moto.
Mentre il sole al tramonto scompare progressivamente dietro le alte montagne consentendo all'ombra progressivamente di avvolgere la valle di scalare indomita i fianchi del Gran Sasso, percorriamo le strette strade che serpeggiano tra piccoli paesi della vallata e che ci condurranno verso L'Aquila, paesi che dimostrano ancora drammaticamente le ferite profonde inferte dallo stesso terremoto sconvolse l'aquila tre anni fa per ricostruire i quali nulla è stato fatto in tutto questo tempo, se non per la creazione di alloggi provvisori dopo tutto questo tempo di provvisorio dimostrano sempre meno.
Con il gelido respiro dell'inverno che torna sempre più padrone di questo territorio superiamo L'Aquila indirizzandoci velocemente verso amatrice ed il nostro agriturismo dove ci attendono, oltre alla solita succulenta cena, un camino scoppiettante e il resto del gruppo che ha tentato con scarso successo l'assalto a campo imperatore; il dopo cena trascorre tranquillo in varie discussioni, fino a quando la stanchezza accumulata durante la giornata densa di emozione prende il sopravvento di tempo di concedersi il giusto riposo domani, ultima giornata di viaggio, sarà di nuovo una giornata impegnativa.
I FALCHI 2012
Freevax & Lady Hawke - Zavi - Loris Trepalle - Saro77 - Ringhio - Lupo Solitario - LucaVFR