Apparentemente questa insana voglia di abbandonare il notturno giaciglio e le calde lenzuola che lo ricoprono prima che il sole si affacci dai rilievi montani non ha una logica evidente, ma è anche vero che in buona parte della azioni che rendono piacevole la nostra vita, altrimenti monotona, di logica non è possibile rintracciarne nemmeno un pò.
E' ormai da qualche tempo che tra le valide componenti emozionali risalta quella ispirata dalla visita alle città con le prime luci dell'alba, quando ancora la logica della fretta e la deturpazione dell'affollamento non ne hanno deformato i delicati tratti, e numerosi sono, grazie a questa volontà, i centri urbani che figurano nel mio carniere emozionale; tra questi però (ovviamente mi vien da aggiungere) risalta l' assenza delle città a me più vicine nonchè decisamente eclatanti dal punto di vista storico ed architettonico come Firenze e Siena.
Piazzale Michelangelo
Poco scusabile la mancanza in termini di distanza spaziale diventa invece più comprensibile in termini di importanza dato che in questo particolare contesto la teorica classifica di importanza delle cittadine diventa assolutamente inutile, non è infatti per il solo valore storico e culturale in grado di ergersi tra il caos delle moltitudini turistiche che la affollano, che una città è in grado di farsi apprezzare, ma bensì per il suo aspetto più vero e personale che in quanto tale non può assolutamente essere ricondotto ad una irrispettosa classifica di popolarità.
Come per un individuo, non esistono contesti urbani migliori o peggiori, esistono diversi caratteri e diverse culture, ognuno di essi parimenti dignitoso, il difficile stà nel riuscire ad ammirarle e a comprenderne la filosofia; compito questo, per quanto mi riguarda, assolutamente più facile se le strade che ne percorrono l'estensione risultano quasi deserte, animate solo da chi in senso turistico ha un motivo valido per trovarsi lì che non è riconducibile ad un desiderio di dimostrare/mostrare qualcosa a qualcuno.
L'escursione odierna dedicata alla città di Firenze ha avuto, come spesso accade, una ideazione da ultimo istante solo poche ore fà ho infatti deciso che le prime luci del mattino non mi avrebbero trovato chiuso tra quattro mura ma bensì in muta contemplazione dei loro mutanti riverberi sulle mura antiche della Signoria.
La stessa sosta al piazzale è frutto di una ispirazione dell'ultimo secondo che impone una deviazione dal percorso originale per poter ammirare la città al suo risveglio, cartolina dai colori mai ammirati, almeno per quanto mi riguarda, in una solitudine che è tal solo sulla carta data la presenza di alcuni turisti mattinieri e di un paio di fotografi armati delle mie stesse intenzioni.
La meraviglia che il sole ancora sonnecchiante trasmette con i suoi ancor deboli raggi sul profilo della città ripaga ampiamente della levataccia, un gioco di ombre e luci che muta velocemente al variare dell'altezza del sole sull'orizzonte trasforma continuamente la "classica" vista della Firenze antica circondata dalla asfissiante modernità, una variabile infinita che rischia di diventare un pericoloso canto delle sirene distogliendomi dalla principale meta prevista per la mattinata.
Emozionato da un cielo limpidissimo che si propone come entusiasmante sfondo fotografico e da una luce dorata ed accecante che si diffonde inarrestabile per le vie ancora tranquille della domenica mattina, parcheggio la mia auto (inutile in questo contesto utilizzare la moto) sui lungarni nei pressi della Biblioteca Nazionale, a poche centinaia di metri dalla galleria degli Uffizi da dove ufficialmente prenderà il via il mio viaggio.
Ponte Vecchio e Corridoio Vasariano
Avvolto dalla luce gialla osservo avido i monumenti ancora liberi dalla oppressione turistica, pochi e piacevolmente motivati i turisti armati di macchina fotografica che si contendono i migliori punti di ripresa, magari con un simpatico "me too" rivolgendosi a chi ha appena catturato l'attimo; simpatica anche la variabile ginnico/fotografica di alcuni turisti che coniugano la corsa mattutina alla ripresa fotografica, corsa leggera abbinata a brevissime soste per scattare con la macchinetta appesa al collo senza dimenticarsi di donare amabili sorrisi a chi incontra il loro sguardo.
In effetti il mondo al suo risveglio non sembra poi così male.....
Uffizi
Piazza della Signoria e Loggia dei Lanzi
Piazza S. Firenze
Oratorio S. Filippo Neri (Tribunale)
Il Bargello
Il Duomo
San Lorenzo
Cappelle Medicee
Monumento a Giovanni delle Bande Nere
Capostipite del ramo Granducale della famiglia dei Medici in quanto padre di Cosimo I
Mercato di S. Lorenzo e Mercato Centrale
Palazzo Medici Riccardi
Piazza della Repubblica
Loggia del Mercato Nuovo (o del porcellino)
La Fontana del Porcellino
Piazza S. Trinità e via de' Tornabuoni
S.Spirito
Palazzo Pitti
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