Se le tracce delle antiche attività risultano poco suggestive tocca al contesto panoramico risollevare la suggestione di una visita che rischia di riscuotere scarsa emozione, ma è anche compito della importante storia che coinvolge la colonia di Cosa risvegliare l'interesse del visitatore.

E' infatti colonia Romana la città fondata nel 273 a.C. con lo scopo di controllare i territori Etruschi, soggiogati dalla crescente potenza militare della città di Romolo e Remo, dopo la sconfitta della alleanza Etrusca di Vulci e Volsinii.

L'insediamento inoltre otteneva lo scopo di consolidare uno sbocco al mare grazie al porto e alle opere di alta ingegneria come la celebre Tagliata Etrusca, (che non è la versione ante litteram della tagliata di carne) costruita di Romani e non dagli Etruschi come invece erroneamente la denominazione porterebbe a pensare e che serviva a regolare il deflusso delle acque e ad evitare l'insabbiamento del Porto.

           

   

All’interno della cinta muraria la maggiore altura viene utilizzata come acropoli ed accoglie i principali luoghi di culto della città.

In ordine di tempo, il primo edificio a carattere religioso è l’Augurasulum, una piattaforma quadrata di 6 metri di lato attualmente reimpiegata nelle fondazioni del Capitellum, cioè il luogo dove si tenevano le cerimonie degli auspici, elemento basilare delle istituzioni politiche dell’epoca.

Attorno a questo semplice tempio augurale vengono edificati successivamente due piccoli templi di tipo italico ad una cellasu posio di calcare; il primo costruito nel 240 a.C. poteva essere dedicato al culto di Giove, mentre per  l’altro, riferibile al primo quarto del II sec. a.C. è costituito da cella, pronao con quattro colonne tuscaniche e basamento in opera poligonale, è stato proposto il culto di Mater Matura, grande divinità latina della fecondità.

Ambedue gli edifici hanno restituito una importante campionatura di rivestimenti fittili dipinti collegati al momento della costruzione e periodicamente sostituiti.

       

Ultima in ordine di tempo è la realizzazione del Capitolium che, nel secondo quarto del II sec. a.C., si sostituisce al già citato tempio di Giove, acquisendo il ruolo di tempio principale della colonia in quanto dedicato alla Triade Capitolina e modellato sul Capitolium di Roma.

Il Capitolium collocato sulla sommità più alta al di sopra di un lato podio rivestito di blocchi sagomati, ha un profondo pronao con quattro colonne sulla fronte, attualmente conservate solo in fondazione, e due colonne centrali fra i prolungamenti delle celle laterali che dovevano originariamente accogliere le statue di culto.

Sulla terrazza inferiore è collocato l’altare orientale costruito a blocchi del tipo canonico etrusco-italico mentre una grande cisterna intonacata di cocciopesto e con i lati stondati era evidentemente destinata ad accogliere le acque piovane raccolte dal tetto del pronao compluviato a tale scopo.

Anche il, Capitolium fu sontuosamente ornato e periodicamente ridecorato mediante lastre fittili e statue acrateriali e frontali delle quali si conserva una buona documentazione all’interno dell’antiquarium di Cosa.

   

Dalla sommità della collina che ospita anche i ruderi dal castello medievale è possibile, nelle giornate terse, osservare chiaramente il monte Argentario e la laguna di Orbetello oltre ai tomboli (lingue di terra che congiungono l'argentario alla terraferma ) con in primo piano quello della Feniglia e subito dietro quello di Orbetello al centro della laguna.

A nord meno visibile, si trova il Tombolo della Giannella, percorribile in auto come quello di Orbetello, riserva naturale e quindi chiuso al traffico il Tombolo della Giannella nel chiaro intento di mantenere intatto il contesto naturale offerto dalla lunga lingua sabbiosa sulla quale alberi e dune giocano un ruolo importante grazie anche al paziente lavoro del mare e del vento.