ARNO - Il fiume della speranza

 

       

A causa della dissennata industrializzazione ed espansione demografica dei paesi che attraversa durante il suo corso che ha toccato il suo culmine con la fine degli anni '80 e l'inizio del decennio successivo, il fiume Arno aveva visto progressivamente scomparire la quasi totalitą della fauna che lo popolava.  Le sue acque assomigliavano pił al contenuto di una fogna a cielo aperto che ad un scrigno ricolmo di vita, quello che per i nostri padri significava frescura nei caldi mesi estivi per noi della generazione successiva poteva solo assomigliare ad un suicidio, bagnarsi in queste acque sarebbe stato solo il gesto di un folle.

   

E' stato grazie ad una maggiore consapevolezza ecologica che parte del fiume ha potuto godere di maggiore attenzione da parte dei comuni che bagna durante la sua corsa verso il mare ed ottenere una tangibile riduzione delle immissioni di liquami di varia natura che ne avvelenavano le acque, la costruzione di alcuni impianti di depurazione e un maggiore rispetto della popolazione per questo importante fiume ha consentito di riportare la condizione delle acque ad un livello meno drammatico di quello presente in un passato molto prossimo.

       

   

A seguito di questa riconquistata condizione ecologica questo storico fiume Toscano e' tornato ad ospitare una variegata fauna sia ittica che animale anche se, per il momento, solo la parte a monte delle grandi cittą come Firenze e' in grado do offrire queste condizioni vitali, e' ovvio che ricordando i passati orrori il risultato e' pił che incoraggiante, speriamo che questo incoraggiamento serva anche alla progressiva rivalutazione di tutto il bacino del fiume e che anche i grandi insediamenti urbani si dotino presto di quegli strumenti di depurazione che anacronisticamente ancora non posseggono.

       

   

Questi scatti non sono stati effettuati in zone poco frequentate del fiume ma quasi incredibilmente dal ponte che taglia in due una cittadine di circa 30.000 abitanti del valdarno superiore e che attraverso spesso a piedi sopratutto nelle belle giornate di sole e in poco meno di 20 minuti, parte della mia pausa pranzo....

               

- Gabriele ma perchč sei a piedi, vuoi un passaggio???

- No grazie, lascio sempre l'auto dall'altra parte dell'Arno per fare due passi a piedi!

- E perche???

Guardo il sole, il cielo azzurro e limpido, l'aria tiepida che mi carezza la faccia,

sotto di me in acque placide e limpide pescano cormorani e nuotano Germani e Gallinelle d'acqua,

un airone bianco poco lontano si alza leggiadro in volo, sorrido,

-Te lo spiego dopo, ma tanto non mi capirai