Tecnica di guida - Mototurismo
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Quello che troverete all'interno del sito e' solo una descrizione delle nostre esperienze e non vuole essere di insegnamento o di stimolo a nessuno, pertanto gli autori non si assumono responsabilità alcuna per eventuali danni o problematiche derivate dall'osservanza di quanto scritto. |
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Il Pilota capace non si distingue per la guida veloce ma per la sua capacità di restare in piedi e non essere coinvolto in incidenti; cadendo si dimostra solo la propria incapacità, una carena spezzata non significa eroismo è solo sintomo di non completa maturazione, chi cade non arriva primo, mai.
La annosa disquisizione su quale sia tra distrazione e mancata percezione da parte degli utenti della strada la vera causa principale degli incidenti nei quali sono coinvolti incolpevoli centauri ha una valenza relativa, la risposta alla suddetta domanda può servire ad un eventuale futura volontà educativa ma non può in nessun modo modificare un dato inequivocabile: La Moto e' un mezzo altamente pericoloso. A causa della sua instabilità dinamica e della scarsa sicurezza passiva offerta a conducente e passeggero il mezzo a due ruote si rivela drammaticamente pericoloso in caso di incidente, anche situazioni di scarsa rilevanza se verificatesi tra mezzi a quattro ruote, come ad esempio un tamponamento o un leggero urto, si trasformano per gli utenti a due ruote in eventi ad alto livello di pericolo, l'unico vantaggio offerto dalla nostra amata moto e' quello della ridotta sezione frontale capace di sfuggire a scontri altrimenti inevitabili. |
Questa mia poco gradevole premessa non vuole essere dissuasiva verso chi si accinge ad entrare nel "magico" mondo della Moto o terrorizzare inutilmente chi in questo mondo già vive, ma solo evidenziare un dato inequivocabile che deve spingere alla assoluta prudenza quei centauri impegnati sulle strade di tutti i giorni che troppo spesso sembrano credere nell'immortalità o in angelo custode incredibilmente capace. A fronte di un numero rilevante di incidenti inevitabili, con la sola massima attenzione da parte del centauro coinvolto, si può evidenziare un numero altrettanto consistente di situazioni evitabili con una condotta accorta del mezzo e con una maggiore coscienza dell'ambiente circostante, è anche comunque affermabile che alcuni degli eventi non di responsabilità dell’utente a due rute possono essere evitati o ridotti nella loro drammaticità grazie ad una attenta condotta di guida. Il periodo di apprendistato è da considerare, come del resto in tanti altri campi, quello fondamentale per la crescita e formazione del futuro centauro, è in questa delicata fase che il guidatore acquisirà quelle caratteristiche di condotta personali in grado di decidere il suo futuro in sella alle due ruote e buona parte della sua incolumità. Le fondamenta sulle quali costruire il futuro castello delle capacità e della attenzione di guida devono essere realizzate in funzione di una basilare considerazione, assolutamente necessaria per l’adozione delle modalità che analizzeremo in seguito, secondo la quale:
GLI EVENTI CHE POSSONO ACCADERE DURANTE LA GUIDA IN MOTO SONO DA RICONDURRE PER BUONA PARTE ALLA NOSTRA DIRETTA, E SPESSO UNICA, RESPONSABILITA’ IN FUNZIONE DELLA CONDOTTA DI GUIDA E DELLA ATTENZIONE AL CONTESTO CIRCOSTANTE. RESPONSABILITA’ QUELLA CITATA DA INTENDERE NON IN SENSO CIVILE MA VERSO L’INCOLUMITA’ DELLA NOSTRA STESSA PERSONA DELLA QUALE SIAMO I PRINCIPALI TUTORI.
Indispensabile la eliminazione di responsabilità occulte che possono essere attribuite a terzi per giustificare fatti più o meno gravi, una volta in sella la responsabilità di ciò che accade è assolutamente ed indiscutibilmente di chi guida, poco intelligente pensare di sfuggire alla responsabilità adottando la ormai conclamata “tecnica” scaricabarile che chiama in causa fantomatiche istituzioni in caso di incidente. E’ ovvio che una volta adottata questa mentalità ci troveremo ad affrontare, e purtroppo subire, anche situazioni che non dipendono dalla nostra volontà e per le quali non siamo direttamente responsabili, in questi casi dovremo richiamare ad una giusta considerazione e punizione chi le ha causate richiedendo una giusta attribuzione di responsabilità. Come dicevamo è impostante quindi la mentalità di approccio al mezzo a due ruote, in primis occorre assolutamente prendere coscienza della sopraccitata pericolosità dei mezzi a due ruote evitando di cadere nella pericolosa trappola offerta da media e marketing che spesso affidano alla visione della gare di velocità la identificazione del livello di pericolosità della moto, dimenticando di rilevare per esempio, la mancanza di vie di fuga sulle strade o la presenza di un numero elevato di utenti spesso non troppo accorti nel rispetto delle regole imposte dal codice. Durante il periodo di apprendistato oltre alla suddetta presa di coscienza dobbiamo iniziare anche una corretta preparazione della modalità di visualizzazione ed attenzione a tutto ciò che succede intorno a noi o che “potrebbe” succedere grazie al concetto di responsabilità appena espresso. Attenzione quindi a tutti i fattori potenzialmente correlati ad uno stato di pericolosità o di danno e che possiamo provare ad identificare in quattro grandi gruppi parimenti importanti da analizzare attentamente come: Le condizioni della strada, il comportamento degli altri utenti, le situazioni potenzialmente pericolose, le condizioni del mezzo.
LE CONDIZIONI DELLA STRADA
La strada è l’ambiente, chiamiamolo così, principale sul quale si muovono generalmente i mezzi a motore e quindi anche le moto, ad esso è da attribuire una delle specifiche fondamentali per il movimento sicuro di un mezzo a motore: l’aderenza E’ in funzione infatti di una perfetta aderenza che siamo in grado di trarre il massimo divertimento dalla guida della nostra amata due ruote ma anche a gestire situazioni di improvviso pericolo ottenendo il massimo rendimento dal nostro impianto frenante o dalla prontezza dei nostri riflessi. Dobbiamo quindi indispensabilmente imparare a valutare correttamente lo stato della strada in base ai parametri di consistenza dello stesso (granellosità , sporco, brecciolino) ma anche della situazione climatica affrontata (freddo e pioggia riducono drasticamente l’aderenza) adeguando contemporaneamente la guida allo stato ipotizzato, oltre ai parametri di diretta valutazione è auspicabile una corretta interpretazione dei segnali che il nostro mezzo continuamente trasmette al suo pilota sullo stato della interazione tra gomma e terreno, ad una leggerezza dell’anteriore o una difficoltà di aderenza del posteriore in trazione deve immediatamente corrispondere una guida tranquilla e fluida senza eccessi di manetta e angoli di piega poco accentuati evitando manovre brusche. Ma non è solo a ciò che si vede che si deve prestare attenzione, è infatti ciò che si manifesta all’improvviso o che si nasconde ad un primo esame che necessita della maggiore attenzione, seguire con lo sguardo la strada oltre davanti a noi analizzandola prima che si trovi sotto la ruota anteriore è una delle capacità fondamentali da padroneggiare per guidare con sicurezza ma essa rischia di risultare inutile se la velocità di guida o l’angolo di piega ci hanno portato oltre il margine di sicurezza nell’assurdo tentativo di arrivare al “limite”, come abbiamo sottolineato anche nel precedente paragrafo dedicato alla curva. Ma strada non è solo curva, anche tratti di strada rettilinea apparentemente sicuri possono diventare trappole insidiose se si mantengono condizioni non consone, è vero che la responsabilità di una buca poco visibile in mezzo alla strada, un canale longitudinale che ci destabilizza, o per la presenza di un corpo solido non è nostra ma questo non significa che cadendo potremo godere di un bonus. Non dimentichiamo infine che ogni nostra caduta, anche la più banale, non necessariamente potrà godere di spazi di fuga tali da permetterci di limitare i danni consentendo al nostro equipaggiamento di funzionare al meglio, guard-rail oppure rocce o muretti o alberi possono causare danni gravi o irreversibili per non parlare di ciò che spesso facciamo finta di dimenticare e che oltre ad essere pericolosamente compatto mantiene anche una devastante forza inerziale contraria: il veicolo di variabile grandezza che potrebbe incrociare la nostra scivolata. E’ ovvio che non tutte le situazioni sono prevedibili ma con una condotta di guida accorta è possibile divertirsi evitando di rischiare più del dovuto.
IL COMPORTAMENTO DEGLI ALTRI UTENTI
Dando per acquisita la nostra capacità di interpretare al meglio le condizioni della strada che stiamo percorrendo occorre adesso pensare alla valutazione dei comportamenti altrui, condizione questa che se in questa disamina appare al secondo posto nella realtà dovrebbe procedere di pari passo con la prima, altrimenti potremmo correre il rischio di non arrivarci al secondo capitolo… Se una buona parte degli incidenti motociclistici è da attribuire ad una condotta di guida sconsiderata da parte del motociclista stesso possiamo anche affermare che la stupidità o al disattenzione altrui causano un numero paritario se non superiore di avvenimenti tragici. Gli utenti della strada intesi come automobilisti ma anche come nostri simili, spesso tendono a sottovalutare o ad ignorare non solo le regole del codice della strada ma anche quelle stesse del buonsenso mettendo così a repentaglio la propria, ma soprattutto altrui sicurezza. Precedenze, stop o semafori possono essere tranquillamente ignorati da guidatori distratti (usiamo questo aggettivo per comodità ma la tentazione di usarne altri è forte) che non hanno rilevato la nostra presenza ed invadono lo spazio che pensavamo di attraversare oppure si dirigono senza nessuna possibilità di deviazione verso di noi e la relativa devastante collisione, difficile in questi casi, in quelli in cui non direttamente da noi dipende l’evolversi della situazione, porvi rimedio. Difficile, improbabile, ma possibile, con scarse possibilità di successo certo, ma trattandosi della nostra incolumità poco è sempre meglio di niente. In linea teorica quanto generale occorre, in questi casi, destinare al contesto che ci circonda la stessa attenzione che abbiamo dedicato all’imponderabile sulla strada tentando di non sottovalutare nulla di ciò che intorno a noi accade e di valutare immediatamente (col tempo istintivamente) il potenziale offensivo di tutto ciò che intorno a noi si muove o staziona. Auto, persone, ma anche animali, movimenti precisi, accennati, impercettibili, comportamenti non coerenti o costanti, tutto deve essere attentamente valutato in tempo reale e altrettanto immediatamente si devono porre in atto le manovre in grado di ridurre il potenziale pericolo, ad esempio: - Vediamo con la coda dell’occhio un auto arrivare troppo veloce all’incrocio che stiamo per impegnare con diritto di precedenza, rallentiamo se possibile oppure cambiamo leggermente direzione per evitare l’impatto o aumentare lo spazio di frenata del veicolo che prima o poi potrebbe vederci. - Il sorpasso dell’auto che ci precede deve essere fatto in condizioni di impossibilità del veicolo di effettuare una manovra improvvisa di svolta, gli incroci sono pericolosi ma ancora più lo sono i distributori di benzina con l’automobilista che si ricorda all’ultimo momento di essere in riserva…. -Il movimento impercettibile di un auto in sosta potrebbe preludere ad un sua improvvisa partenza senza segnalazione. Dobbiamo osservare con attenzione guidatori impegnati al telefonino oppure adottanti una condotta di guida imprevedibile e non fluida e ridurre al minimo il tempo di probabile pericolo come in caso di sorpasso, una volta iniziato va terminato nel più breve tempo possibile, restare al fianco del sorpassato significa esporsi ad un rischio inutile, assurdo per un motociclista restare invischiato in autostrada in una colonna in corsia di sorpasso con il veicolo che segue attaccato alla targa, e tante altre situazioni potenzialmente pericolose che, se non evitabili vanno comunque affrontate con responsabilità e cognizione di causa Se si è in grado di non confondere la fantasia con la realtà potrebbe essere utile, per stemperare la tensione, adottare una “tattica” come quella che ci vede protagonisti principali di un videogame tentare in tutti i modi di evitare di concedere i 100 punti derivanti dal nostro abbattimento con la relativa fine della partita.
SITUAZIONI POTENZIALMENTE PERICOLOSE
Il nostro livello di attenzione verso le situazioni pericolose può essere innalzato anche ad un livello superiore aumentando di pari passo le probabilità di non restare coinvolti in un incidente, possiamo cioè analizzare il contesto in cui ci muoviamo arrivando a prevedere quali potrebbero essere le situazioni di pericolo che ci potremmo trovare ad affrontare. Apparentemente difficile questa condizione, in realtà non richiede altro che l'adattamento del nostro stile di guida alle condizioni del teatro di azione, rallentando, per esempio, in presenza di strade che intersecano la nostra pur avendo noi diritto di precedenza, evitando di invadere spazi destinati alla marcia altrui, ridurre la velocità in situazioni di scarsa visibilità o non prevedibilità della condizione del manto stradale, e tante altre situazioni apparentemente tranquille ma che nascondono condizioni di possibile pericolo. Maturare inoltre incrementando la lista delle condizioni di potenziale pericolo a fronte di accadimenti nei quali ci troviamo direttamente coinvolti ma anche osservano ed analizzando quelli i cui restano coinvolte altre persone.
LE CONDIZIONI DEL MEZZO
Spesso sottovalutate le condizioni generali del mezzo sul quale ci muoviamo rivestono assoluta importanza ai fini della salvaguardia della nostra persona, il massimo livello di attenzione e le manovre atte a evitare o ridurre gli effetti di un evento imprevisto o dannoso sono obbligatoriamente sottoposte alla capacità del nostro mezzo di mettere in atto nel minor tempo possibile e nel miglior modo possibile le manovre correttive adottate. E' quindi indispensabile che tutto ciò che serve a migliorare la nostra sicurezza in modo attivo debba essere costantemente tenuto sotto controllo e sostituito quando le sue caratteristiche non rispondono più agli standard previsti a causa dell'usura. Freni, gomme e sospensioni giocano un ruolo fondamentale per la nostra sicurezza e per questo motivo necessitano di un costante controllo eseguito da personale specializzato e competente, non basta infatti sostituire le pasticche dei freni quando usurate ma occorre anche verificare i livello olio e sostituirli quando previsto dalla specifiche cosi come i tubi di raccordo quando esaurito il loro ciclo vitale. Il capitolo dedicato ai freni assume una rilevante importanza anche nella modalità con cui si utilizzano, in assenza di sistemi automatici di gestione della frenata (ABS) tocca al pilota gestire la potenza di frenata impedendo in tutti i modi il bloccaggio delle ruote, specialmente di quella anteriore, per far questo è necessario sviluppare un controllo di se stessi nelle situazioni critiche impedendo al panico di prendere il sopravvento, consentendo così al nostro istinto di valutare immediatamente la situazione e di intervenire modificando le manovre correttive in funzione delle reazioni del mezzo, allentando per esempio la pressione sulla leva freno in caso di bloccaggio o esercitando pressione diversa tra anteriore e posteriore in funzione del fondo stradale sul quale ci muoviamo, con il compito fondamentale non di evitare l'impatto ma di fermarsi nel minor spazio possibile. Anche le sospensioni rivestono un ruolo fondamentale, esse oltre ad assorbire le asperità del terreno aumentando sensibilmente le potenzialità di controllo del mezzo dal parte del pilota hanno l'importante compito di mantenere stabile il più possibile la moto durante le manovre improvvise o violente decelerazioni, una moto che sbacchetta violentemente o che si "pianta" di anteriore in una frenata improvvisa non è in grado di aiutare il pilota nelle situazioni critiche diminuendo drasticamente le percentuali di successo. Analizzeremo comportamenti e modalità di intervento nel capitolo dedicato alle SITUAZIONI SPECIALI Tocca infine alle gomme il compito probabilmente più importante dato che solo attraverso di loro possiamo interagire con il nastro di asfalto sul quale ci muoviamo, inutile l'apporto di freni e sospensioni in presenza di gomme usurate o non adatte al tipo di contesto nel quale ci muoviamo. Non basta infatti sostituire le gomme una volta esaurito il loro ciclo è importante anche dotare il nostro mezzo di pneumatici in grado di offrire la migliore aderenza sulle strade che intendiamo percorrere e offrire adeguato supporto in presenza di situazioni impreviste, sapendo ciò che montiamo e quali sono le loro caratteristiche saremo in grado di adeguare la nostra guida in funzione del tipo di asfalto o di determinate condizioni ambientali. Una gomma che per dare il meglio ha bisogno di elevata temperatura potrebbe non risultare sicura in presenza di asfalti freddi cosi come una gomma che entra subito in temperatura può perdere efficacia su strade incandescenti, ma anche la scolpitura del battistrada risulta fondamentale per la aderenza in condizioni diverse da quelle ideali di asfalto pulito asciutto e granelloso, difficilmente riscontrabili, date dalla presenza di pioggia o di materiali diversi che penalizzano l'aderenza della nostra gomma. La gomma perfetta per ogni occasione probabilmente non esiste ancora, ma la tecnologia ha fatto passi da gigante consentendo di adottare pneumatici buoni per la quasi totalità delle occasioni garantendo un adeguato livello di sicurezza in ogni momento e penalizzando solo le caratteristiche espressamente racing praticamente inutili o addirittura deleterie su strade aperte al traffico. Dato che ognuno di noi è libero, ovviamente, di adottare il tipo di pneumatico che preferisce la cosa fondamentale resta dunque la consapevolezza delle caratteristiche della gomma e l'adeguamento della guida in tal senso. Oltre ai materiali direttamente coinvolti nella sicurezza attiva non dobbiamo assolutamente trascurare lo stato generale del mezzo, rotture o cedimenti improvvisi di varie parti di motore o telaio o trasmissione dovute a scarsa manutenzione, incuria, uso improprio o incidenti precedenti possono causare gravi incidenti per perdita di controllo di un mezzo che non è dotato di equilibrio statico ma solo dinamico.
CONCLUSIONI
Leggendo tutto quanto appena scritto potrebbe venire la voglia di chiedersi perchè dovremmo avere la voglia di viaggiare su due ruote se siamo costretti ad adottare un tale livello di attenzione da far risultare la guida tutt'altro che divertente per non dire angosciante, tutto ciò che dobbiamo fare per restare in piedi sembra davvero troppo per permetterci di guidare in rilassatezza godendo della magia che solo una moto può regalare. Potrà sembrare impossibile, ma questa condizione di rilevante stress assume una validità limitatamente temporale, non sarà infatti infinito il periodo durante il quale dovremo sforzarci per adottare il livello di attenzione sopra evidenziato, dopo un periodo di apprendistato più o meno lungo la nostra capacità di analisi della pericolosità passerà dalla gestione immediatamente cosciente a quella istintiva, mediante la stessa procedura di adattamento che ci ha permesso di evolverci dalla condizione in cui dovevamo ricordare mentalmente tutte le azioni necessarie al movimento della moto a quella in cui gli arti si muovono in modo istintivo sulle leva di freno e frizione, su quella del cambio e sulla manopola del gas. Questo livello di evoluzione ci consentirà di affrontare con cognizione di causa le strade di tutti i giorni e la stupidità che vi impera, facendo svanire miracolosamente tutte le angosce derivanti dal viaggiare in moto consentendoci finalmente di assaporare le emozioni che la nostra amata moto è in grado di regalarci.
Sicuramente molti di questi eventi non dipendono da una nostra responsabilità diretta ma è nostro dovere mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per prevenire l’incidente o limitarne la pericolosità dato che alla fine i più deboli siamo normalmente noi e la pelle è la nostra. |
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