Parco pubblico voluto da papa Gregorio XVI, “Villa Gregoriana” nacque nel 1835 dalla sistemazione del vecchio letto dell’Aniene, stravolto dalla rovinosa piena del 1826. Con l’apertura del traforo del Monte Catillo l’abitato di Tivoli fu messo al sicuro dalla furia delle acque che, incanalate nel nuovo condotto artificiale, crearono più a valle il maestoso e spumeggiante spettacolo della Cascata Grande, alta oltre 100 metri. Il vecchio letto del fiume divenne la meta di un’ardita passeggiata a strapiombo sulla valle che, tra sentieri scoscesi, boschi e gallerie, toccava il belvedere sulla Grande Cascata, penetrava nelle Grotte di Nettuno e delle Sirene, serpeggiava in quello che era stato il letto delle Cascatelle e riemergeva ai piedi dei templi dell’acropoli. Da allora, per tutto l’800, la Villa Gregoriana fu tappa di viaggiatori, poeti, artisti, re e imperatori, incantanti dall’artificiosa bellezza del parco. Dopo anni di chiusura ed abbandono, nel 2002 il parco è stato concesso dallo Stato al FAI, che si è impegnato ad intraprendere gli onerosi interventi di restauro necessari per la riapertura al pubblico.
E' un contesto particolare , unico, quello che si percorre all'interno del parco della Villa Gregoriana non appena superato l'ingresso
situato quasi nel centro della citta' di Tivoli, un percorso che si sviluppa praticamente in verticale e che scende e sale seguendo il dislivello che separa la citta' dalla valle scavata dal fiume Aniene .
Una tiepida giornata di fine inverno e' quella che ci permette di godere appieno del parco, dove gli unici altri visitatori sono un gruppo di anziani in gita assurdamente abbigliati e poco adatti a percorrerei i dislivelli del parco.
Il parco si sviluppa seguendo le cristalline acque del fiume Aniene che , opportunamente deviato dal progettista, salta e corre giocoso come un eterno fanciullo sotto le fronde degli alberi.
Scavato nella roccia in alcuni tratti, il percorso offre scorci suggestivi sia all 'interno del parco che sulla sottostante valle dove le acque del fiume scorrono tranquille, godendosi un meritato riposo che le condurra' fino al mare.