Tre giorni in solitaria sulle Alpi Italo-Francesi - Sabato

 

 

L’uomo sogna lo spazio e galassie lontane, le stelle come nuova conquista, ma non si rende conto che l’infinito e’ sotto i suoi piedi,  esplorare il pianeta in ogni suo più remoto angolo richiederebbe un numero infinito di vite, ma forse proprio perchè non le abbiamo sogniamo di correre lontano, oltre le nostre possibilità nell'illusione di trovare altrove ciò che non possiamo comprendere qui

 

DAL COL DI MADDALENA AL PICCOLO SAN BERNARDO

 

La sveglia non fa in tempo a suonare, alle ore 06.30 sono gia in piedi, la colazione non sarà pronta prima delle 07.30, ho tutto il tempo per dare una occhiata alla cartina ed al percorso previsto per la giornata odierna, mentre seguo con lo sguardo lo svilupparsi della strada un particolare fino ad ora non rilevato attira la mia attenzione, dopo il Col de Vars e prina del mitico Izoard, sulla destra e’ segnato un altro passo, e’ il colle dell Agnello!!! 2748 mt sono una attrattiva praticamente irresistibile, purtroppo per quanto mi sforzi nel trovare una soluzione non esiste modo di inserirlo in un itinerario continuo senza tralasciare quanto già previsto, solo mentre mi tuffo nel caldo cappuccino trovo la ovvia  risposta,  lo percorrerò solo a metà,  una volta raggiunta la vetta tornerò sui miei passi per reinserirmi nel previsto itinerario.

Ancora una volta osservare la “vecchia” cartina è stato risolutivo, la visione d’insieme di un percorso e tutto quello che e’ presente intorno si conferma insostituibile, la mia avversione per la moderna tecnologia satellitare impiegata nell’ambito mototuristico conquista ulteriori punti. 

 

07.45 terminata la colazione getto una occhiata al termometro esterno, gli 11° segnalati mi consigliano di inserire l’imbottitura nel giubbotto, saggiamente portata al seguito insieme ad altra attrezzatura invernale (mai sottovalutare la montagna nemmeno in Agosto) , sul passo infatti non sarà molto più caldo.

 

           

 

       

 

       

 

Col della MADDALENA 1996 mt

 

       

 

L'aria e' frizzante e le strade sono deserte, la sensazione di osservare per un breve istante il vero volto dei monti circostanti prima che il calore del sole ed il rumore della civiltà ne nasconda l'espressione, è intensa, la sosta sul valico in prossimità di un tranquillo laghetto assume contorni mistici, la sensazione di distacco dal tempo e dallo spazio e' sempre più forte, ora più che mai mi sento slegato dalle normali costrizioni legate ai chilometri e alle ore,  percorrerò la strada che potrò percorrere nel tempo che impiegherò per farlo, in questo apparentemente assurdo pensiero e' racchiusa la formula magica legata a questo viaggio che sarà valutato nella sua estensione a consuntivo e non a preventivo. Se saranno 10 o 100 i passi superati sarà dato saperlo solo alla fine , adesso non ci sono affanni ed ansie, solo libertà e divertimento.

 

           

 

       

 

       

 

           

 

       

 

Col de VARS 2111 mt

 

           

 

       

 

Anche il col de Vars e' stato da me superato nel 2004 ( Route des Grand Alpes) ma il mio approccio diverso al viaggio fà si che il percorso si vesta di nuove sensazioni.

 

       

 

.....In alcuni momenti mi sento come se fossi un coltello, una lama affilata che taglia nettamente in due le zona attraversate rivolgendo solo una veloce occhiata alle sezioni che si creano ai suoi lati, superficialità e’ la parola che sale alla mente subito sostituita da necessità, e’ impensabile ipotizzare di analizzare in modo completo tutto quanto circonda il mio viaggiare, non ho il tempo necessario a disposizione, e poi ad ogni nuovo “taglio” corrispondono due nuove sezioni in una sequenza infinita, non basterebbe tutto il tempo del mondo…

 

           

 

       

 

       

 

Guillestre

 

       

 

       

 

       

 

La discesa in valle regala ancora divertenti momenti di guida, prima di procedere ad uno dei pochi eventi ragionati e preventivati del mio viaggio,  la salita al col de Agnello

 

   

 

       

 

       

 

           

 

           

 

Chateau-Quyeras

 

       

 

Col de AGNELLO 2748 mt

 

           

 

           

 

           

 

Sorrido tra me mentre penso ad una stupida battuta che mi viene in mente: "oggi non ho molta fame, prendo solo........mezzo Agnello"!!!

Contrariamente alle mie abitudini ed alla mia istintiva volontà, non supererò stavolta il valico evitando buona parte dei saliscendi transalpini, raggiunta la vetta invertirò la marcia per tornare di nuovo sulla divertente giostra dei passi Francesi.

 

       

 

       

 

   

 

 …….curva, tornante, destra, sinistra, tornante rettilineo, tornante, curva, curva, rettilineo, curva curva, curvatornanterettilineocurvacurvatornantetornante....e poi pace, adesso il movimento e' fluido e automatico, non esiste più divisione uomo/macchina, neanche la coscienza e' più padrona della situazione, i sensi occupati ad abbeverarsi dalla fonte della bellezza e delle emozioni , per un breve momento sembra quasi che Maia sia dotata di vita propria, e in questo infinitesimale istante ho come la sensazione  di librarmi sopra le cime dei monti osservando dall'alto la costante azione del nero animale che sia arrampica veloce sugli stretti tornanti, e subito sono di nuovo sulla strada nello stesso istante in cui ho sognato di abbandonarla, adesso sono io che corro veloce..............

 

       

 

           

 

           

 

           

 

           

 

Col de IZOARD 2381 mt

 

           

 

       

 

   

 

Nuova sovrapposizione con il vecchio itinerario, ma anche in questo caso la diversa componente emotiva ne ridisegna il contesto liberando nuove sensazioni al cospetto delle sensazionali formazioni naturali che si lasciano ammirare durante la salita.

 

   

 

    …. Ma il senso della bellezza e’ un valore innato oppure condizionato dai fattori sociali che influenzano la nostra crescita??  E la risposta a questo quesito e’ davvero necessaria quando comunque senti il brivido che ti risale la schiena, un groppo alla gola ti toglie il fiato e le lacrime ti velano gli occhi, solo davanti a tanta solenne maestosità??........

 

   

 

           

 

L'unico evento in questi tre giorni in cui potrei soffrire della stupidità altrui e' evitato grazie al mio istinto, in una stretta curva a destra senza visibiltà rallento di colpo e resto vicino alla parte rocciosa, un gruppo di motodecelebrati completamente sulla mia corsia appare all'improvviso evitandomi solo per la mia defilata posizione e sfilando al cospetto del mio dito medio alzato, le targhe che vedo riflesse sullo specchietto retrovisore confermano quanto sottolineato dalla manovra, non sono abbastanza lontano dalla stupidità nostrana.

 

       

 

           

 

       

 

       

 

           

 

Col de LAUTARET 2058 mt

 

       

 

           

 

       

 

La salita al Lautaret e' un facile e gustoso preludio a quella che, probabilmente e' la tappa più emozionante di questo viaggio

 

       

 

           

 

       

 

Col de GALIBIER 2642 mt

 

           

 

           

 

           

 

E' difficile descrivere le emozioni e le sensazioni che i panorami attorno a me hanno scatenato, e' stato anche impossibile resistere alla volontà di catturare attraverso la fredda ottica la magia di queste strade e di queste cime, il consistente numero di foto che seguono sono solo una minima parte di quanto ha tentato di descrivere il tutto in luogo di assenti perchè insufficienti parole

 

       

 

       

 

 

       

 

       

….se esiste un Dio credo che dovrebbe sentirsi come adesso mi sento io nel contemplare il creato; eretico, blasfemo dominatore degli alti picchi e della lontana valle sotto i miei piedi per poi tornare piccolo ed insignificante mortale in sella alla moto e sfidare il prodotto di ere temporali che a malapena posso tentare di capire………………

   

 

           

 

       

 

           

 

 

 

       

 

   

 

       

 

       

           

           

       

       

 

           

 

           

 

Col du TELEGRAPH 1570 mt

 

   

 

       

 

Il basso valico del Telegraph consente una breve tregua e permette di riorganizzare ricordi e sensazioni. Mentre Maia scodinzola divertita, il cervello analizza i freschi ricordi e ne archivia quanto possibile, una breve sosta consente di utilizzare un antico sistema di supporto mnemonico, carta e penna!!!

 

           

 

       

 

Col de ISERAN 2770 mt

 

           

 

       

 

       

 

           

 

       

 

   

 

           

 

           

 

           

 

       

 

           

 

           

 

           

 

Se non provenissi dalla sensazionale scalata al Galibier forse questo passo avrebbe rappresentato la vetta principale delle emozioni, accontentarsi della seconda piazza non e' comunque un risultato da disprezzare visto l'alto lignaggio dei tanti contendenti.

 

       

 

….. lascio libere le emozioni in modo disordinato, totale; in fondo, molto in fondo, nascosto tra i sensi di gioia e soddisfazione un sottile velo di asprezza si agita nervoso, appena percettibile, sorrido tra me, ho davvero scavato tanto se addirittura ho trovato un senso di insofferenza verso chi non mi permette di godere della assoluta solitudine tra queste eterne rocce e ne rompe il silenzio con il suo confuso brusio.......

 

       

 

 

       

 

.....Provo a lasciarlo correre…. Vorrei che tutti sparissero, per un attimo, per un istante da congelare nell’eternità, provare la solitudine ed il  soffocante silenzio che questi paesaggi hanno ascoltato per millenni prima del nostro arrivo, senza odio, violenza, rabbia, rancori, invidia e tutto ciò che ci portiamo dietro nel nostro pesante fardello, provare quello che significa essere davvero solo, quello che significa non avere il conforto dei propri simili, quello che prova in minima parte chi ha potuto passeggiare nello spazio, nel nulla lontano da tutto e da tutti……

 

           

 

       

 

...... ma io non voglio il nulla io voglio l'assordante frastuono della vita, della natura, dell'essere, io "sento" quindi sono........

 

           

 

       

 

Lac Du Chevril

 

 

Col de PETITE St BERNARD 2188 mt

 

           

 

       

 

           

 

       

 

           

 

       

 

Tocca al Piccolo San Bernardo terminare la discesa emozionale iniziata dalla vetta del Galibier, l'ultimo passo della giornata che mi riconduce in Italia è anche l'ultimo passo di questo particolare viaggio, domani sarà Valle d'Aosta e quasi sicuramente veloce rientro verso casa.

 

       

 

           

 

           

 

       

 

La sosta notturna a La Thuile in un confortevole Hotel, gestito da una gentilissima e premurosa signora ("brutti sporchi e cattivi" e' ormai un lontano ricordo) che mi prenota anche il ristorante per la cena, oltre a ricaricare le batterie mi dà modo di pianificare l'itinerario della domenica.

Il Gran San Bernardo e quanto potrebbe seguire oltralpe, e' una invitante tentazione alla quale riesco a resistere, promettendo un futuro itinerario che prenderà da li il via traccio mentalmente il rientro attraverso Aosta e i castelli della vallee