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Sono le 18.30 , seduto in ufficio, guardo fuori dalla finestra la splendida giornata e un idea mi attraversa la mente, perchè no?. Alle 19.00 esco e monto in moto, l’aria e’ calda più di quanto ci si aspetti in questo mese, ma ormai e’ meglio non aspettarsi nulla ma prendere quello che viene, quindi via parto e attraverso il caos del rientro serale (anche nei piccoli centri del Valdarno !!) e mi immetto nella Chiantigiana, comincio ad assaporare la cosa, ma ancora e’ normale, la percorro tutti i giorni, arrivo a Caviglia (piccolo paese collinare) dove abito e il cartello “la porta del Chianti” mi saluta, ma stavolta non mi fermo, si prosegue diritto verso il cuore del chianti, la strada si snoda morbida alternando tratti illuminati dal sole a zone protette dalle fronde dei rami, il motore borbotta sommesso, sfrutto il tiro del twin e mi godo l’alternanza senza fine di curve mentre lo sguardo si posa sui dolci rilievi collinari, nonostante li conosca da sempre non mi stancherò mai di assaporarli. L’aria e’ ancora calda ma in alcune zone si sente il cambio di temperatura e un brivido percorre la pelle, penso al giubbotto nel bauletto, non credo che rientrerò senza metterlo! |
Bivio, Badia a Coltibuono e via curva dopo curva arrivo a Radda in Chianti, non proseguo per Castellina ma giro per Greve in Chianti, la strada continua imperterrita nel suo dondolare e il mio Multistrada l’asseconda con piacere, passo Panzano in Chianti dove esercita la sua professione il Famoso poeta/macellaio Dario Cecchini difensore della bistecca alla Fiorentina e intrattenitore di frotte di turisti stranieri che affollano il suo locale.
Il panorama e’ stupendo, il sole sta’ calando ma non ha ancora preso la colorazione rossastra che indica che il giorno sta’ giungendo al termine e con lo sguardo che spazia sui rilievi ondulai (ma anche sulla strada!!!!) arrivo a Greve in Chianti e nella piazza.
Aperitivo nella stupenda piazza Grevigiana in compagnia di molti stranieri, soprattutto Tedeschi e Olandesi, ma sento anche qualche Francese, un Monster con la targa dell’Ontario parcheggiato accanto alla mia mi dimostra che questi posti sono veramente apprezzati dovunque!
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Si rientra, il sole sta tramontando e la vista sulle colline valli tinte di rosso e’ stupendo, intanto i paesi e borghi accendono le prime luci e l’atmosfera si tinge di magia.
Il giorno e’ finito , adesso solo la luce del crepuscolo ci accompagna nel rientro, ma e’ fantastico, mi stupisco ancora una volta i come tutti i casolari, i borghi medievali, i castelli siano stati ristrutturati, ogni segno di decadenza cancellato e tutto appare pulito e ordinato sottolineato dai filari delle viti e dai campi coltivati.
Il giubbotto imbottito adesso torna utile, lo indosso e proseguo verso casa osservando le luci che punteggiano le colline, piccoli segnali di una vita che sembra tornare a misura di uomo, lontano dal caos e dalla frenesia che accompagna le nostre giornate, poche ore fa, pochi km fa’, sembra tutto immobile, il mio braccio si alza e la mano cerca di carezzare il paesaggio che ormai si intuisce appena.
Il bivio e’ li, sono a casa, il giro e’ durato pochissimo ma la densità di sensazioni e stata tanta e mi sento rilassato come non mai!
Che dire, a volte non ci accorgiamo che per essere felici basta guardare più vicino di quanto si creda, non sempre e’ necessario Capo Nord per avere l’animo in pace, ma una moto e’ indispensabile!!!!