Una promessa è una promessa, anche se fatta a un bambino di 19 mesi che sicuramente non avrà la più pallida idea di cosa sia una promessa ma che invece del soggetto della promessa sembra proprio averne sentito parlare.

In effetti ventilare la possibilità di osservare animali intelligenti e quanto meno diffidenti come le volpi sembra una scusa per identificare una potenziale meta da raggiungere in questa insperata giornata di sole dopo settimane di pioggia incessante, eppure la mia non è un'idea campata in aria, osservare questo animale da sempre indicato come esempio di scaltrezza, è una possibilità tutt'altro che remota.

Il primo contatto con questo splendido animale era avvenuto alcuni anni fa durante un'escursione motociclistica che ci aveva portati fino all'interno del Parco naturale della Maremma situato sulla costa tirrenica nel sud della Toscana, praticamente al termine dell'escursione avevo salutato il gruppo di amici che mi aveva accompagnato ed ero tornato sui miei passi per godermi i colori del tramonto sul mare dalla spiaggia di alberese.

Percorrendo il lungo rettilineo che raggiunge la marina, poco prima di arrivare in vista del mare, avevo notato un movimento in lontananza: un piccolo animale stava attraversando circospetto la stretta strada; subito dopo l'avvistamento rallento ulteriormente la mia moderata corsa nella speranza di non spaventare l'animale e di riuscire ad immortalarne l'aspetto con la mia macchina fotografica, era chiaro fin da subito infatti che non si trattava né di un gatto né di un cane presenze queste praticamente impossibili all'interno del parco.

La mia speranza era comunque ridotta, sapevo benissimo che non appena mi sarei fermato e avrei tentato di abbracciare la reflex l'animale, se non l'aveva già fatto, sarebbe fuggito velocemente nel bosco, anche se a volte restare in sella alla moto permette di non farsi riconoscere immediatamente come pericolosi bipedi e guadagnare così secondi preziosi necessari allo scatto dell'ambito trofeo.

Contrariamente alle aspettative l'animale osservando il mio avvicinamento sembrava non mostrare il minimo timore, restando immobile anche se vigile durante le mie manovre di rallentamento di fermata, neanche i movimenti necessari all'apertura della borsa serbatoio e all'estrazione della macchina fotografica sembravano impensierire il piccolo animale, solo quando, scattate le prime foto, decide di scendere di molto si allontana di qualche metro da me preparandosi ad un'immediata fuga nel caso in cui la mia presenza si rivelasse ostile.

Muovendomi lentamente e senza mosse avventate riesco ad osservare l'animale e a scattare alcune foto, osservandone i movimenti in funzione dei miei spostamenti riesco a capire che si aspetta qualcosa da me che questo comunque non lo spinge a fidarsi completamente della mia presenza, resta infatti in attesa mantenendo la stessa distanza di sicurezza in funzione dei miei spostamenti.

La mia volontà adesso di riuscire ad indirizzare l'animale in una posizione tale da consentirmi la realizzazione dello scatto che ho in mente, per fare ciò devo riuscire a spingere il piccolo quadrupede nei pressi della mia moto parcheggiata sul ciglio della strada operazione questa che risulta tutt'altro che complicata, bastano infatti pochi minuti per riuscire a compiere l'impresa e a catturare nella memoria digitale della mia reflex l'immagine che prima si era formata nella mia mente.

Soddisfatto abbandono la splendida volpe vistosamente delusa dal mio comportamento, ovviamente abituata dal flusso turistico che percorre questa strada a ricevere cibo in cambio della sua sola presenza volge la schiena quasi offesa si addentra nell'ombra della boscaglia ben prima che io avvii il motore della mia moto.

Emozionato dall'imprevisto incontro è felice per le foto realizzate concludo la mia giornata osservando gli straordinari colori che il sole al tramonto accende sul mare e sull'ampio Golfo che permette al Parco Naturale della Maremma di affacciarsi sul mare.

E' a causa quindi di questa mia precedente esperienza che sussiste una moderata possibilità che anche oggi sia possibile incontrare l'astuto animale la cui osservazione risulterà sicuramente educativa per il piccolo cucciolo d'uomo che attento osserva il paesaggio scorrere ai lati dell'auto che lo ospita attraversando il sud della Toscana per raggiungere la meta prevista.

Nonostante il periodo, sono appena trascorse le festività a cavallo fra 2009 2010, la strada che Alberese si addentra nel parco raggiungendo la spiaggia lambita dalle acque salmastre del terreno è moderatamente trafficata, situazione questa che potrebbe risultare poco incoraggiante per la presenza del piccolo e timoroso animale, i miei timori svaniscono pochi minuti dopo la loro nascita, un gruppo di auto che scorgo fermo alcune centinaia di metri davanti a noi indicano quasi sicuramente la presenza di qualcosa di interessante nei pressi della strada che ha catturato l'attenzione di chi mi precede.

Al sicuro al di là della recensione che delimita il parco una piccola volpe osserva speranzosa i turisti raccolti dalla sua presenza, purtroppo ai numerosi scatti delle macchine fotografiche e gridolini di soddisfazione dei bambini presenti non seguono cibarie di nessun genere per soddisfare la fame e le speranze dell'ingegnoso animale, anche mio figlio in braccio sua madre riesce a scorgere la volpe ed a riconoscerla pronunciando in modo incompleto il suo nome. Il periodo invernale e il sole che sempre di più si abbassa l'orizzonte non non permettono all'ambiente circostante di dotarsi di un'illuminazione sufficiente alla realizzazione ottimale di foto ad animali movimento, soprattutto per chi come me è dotato di ottiche tele non eccessivamente luminose, quanto immortalato risulta comunque più che soddisfacente.

 

 

Grazie all'improvviso apparire di un'anziana signora dotata di un sacchetto di cibarie che sparge munificamente nel bosco possiamo renderci conto che l'animale che stiamo ammirando non è solo, altre due volpi richiamate dal cibo raggiungono la zona per la gioia dei presenti.

Terminata l'osservazione degli animali che, finito il cibo, si addentrano definitivamente all'interno del bosco raggiungiamo la poco lontana spiaggia, flagellato da un forte vento e da un mare infuriato il selvaggio litorale non si rivela zona ideale per la passeggiata del bimbo anche soprattutto a causa della sabbia che il vento agita minacciosamente nell'aria.

 

 

 

Gabriele [freevax]

gabriele@biomototurismo.it